Università: come affrontare le spese per gli studi

spese per gli studi

Nel nostro Paese i corsi universitari mediamente non richiedono il pagamento di tasse particolarmente elevate. È vero però che le spese da sostenere mentre si è iscritti all’università sono molteplici, oltre alle tasse è infatti necessario pagare per libri, corsi particolari, vitto e alloggio.

Vi sono poi dei corsi universitari, i master ad esempio, o quelli proposti da università private, il cui costo può essere non indifferente. Per molti ragazzi ciò che accade è che ci si appoggia sulla famiglia d’origine, anche quando l’età sale di molto oltre i 20 anni.

Tuttavia, esistono dei metodi che consentono di saldare autonomamente i costi correlati all’università, in modo da poter seguire i corsi senza l’aiuto da parte dei genitori, vediamo quali sono.

Le borse di studio

Nel mondo delle borse di studio in Italia non è presente una normativa di riferimento, in quanto sono vari gli enti e gli istituti che offrono questo tipo di opportunità. Ogni soggetto che offre una borsa di studio ne decide le caratteristiche, quindi è possibile che vi siano assegni mensili che coprono qualsiasi tipo di spesa, così come borse di studio offerte esclusivamente per il pagamento delle rette universitarie.

Allo stesso modo vi sono proposte rivolte esclusivamente a studenti fuori sede, a soggetti stranieri o di uno specifico genere, a scolari che hanno ottenuto voti altissimi all’esame di maturità o che mantengono nei corsi universitari una media decisamente elevata. Prima di disperare nella possibilità di vincere una borsa di studio è bene valutare tutte le opportunità disponibili, verificando quelle cui si ha diritto di fare richiesta.

Ricordiamo anche che non è detto che una borsa universitaria segua lo studente per l’intero corso che sta seguendo, spesso sono valide per un singolo anno, al termine del quale si dovrà ripetere la richiesta, se possibile. È quindi consigliabile verificare tutte le specifiche caratteristiche di una borsa di studio prima di partecipare al bando o farne richiesta.

I prestiti studenteschi

Un’altra proposta per chi intende pagarsi da solo il corso di studi universitario consiste nel valutare la richiesta di un prestito.

Sempre più studenti in Italia decidono di richiedere un piccolo prestito anche senza avere un lavoro, così da poter saldare tutte le spese universitarie e pagare una rata mensile molto più bassa rispetto alla somma richiesta dalle università per libri e tasse. Ci sono proposte che consentono di cominciare a saldare il prestito fino a un anno dopo il termine degli studi, cosa che consente allo studente di cercare un lavoro e avere quindi a disposizione una busta paga con cui saldare senza problemi tutte le rate.

La proposta delle banche presenti in Italia è comunque molto variegata, non è difficile per uno studente riuscire a trovare l’offerta più interessante per le sue specifiche esigenze. L’importante sta nel non richiedere somme eccessive, in alcuni casi anche un prestito di poche migliaia di euro, da estinguere in un ridotto numero di mesi, può essere più che sufficiente per ottenere il denaro necessario per un singolo anno accademico.

Ricordiamo che è possibile anche richiedere un prestito con garante, che può essere un genitore. Il garante si impegna a saldare le rate nel caso in cui lo studente non riesca a farlo, questo può ridurre significativamente i tassi di interesse proposti.

Trovarsi un lavoro

Non sempre chi studia ha il tempo necessario per poter svolgere un lavoro vero e proprio. È vero però che ogni corso di studi ha le sue specifiche caratteristiche e che ci sono lavori che offrono una paga significativa anche per un ridotto numero di ore di lavoro settimanali. Prima di cercare un lavoro è importante considerare il numero di ore da dedicare ai corsi di studi e allo studio vero e proprio.

Alcuni studenti hanno a disposizione solo le ore serali per lavorare, oppure i giorni del fine settimana: è bene conoscere con precisione questo tipo di disponibilità, per potersi presentare sul mondo del lavoro in modo corretto, evitando disguidi. Detto questo, lo studente può decidere di lavorare part time in un supermercato o per attività di marketing sul territorio, o ancora come addetto alla vigilanza, ad esempio solo nel fine settimana. Sono numerose le offerte per quanto riguarda piccoli lavori a progetto, o prestazioni di collaborazione che non necessitano di partita IVA o di una vera e propria assunzione.

Molto dipende dalle competenze che si possono mettere in campo, che in soggetti molto giovani sono correlate alle esperienze precedenti all’università. Se si possiede già una laurea triennale chiaramente la ricerca del lavoro potrebbe risultare meno complessa. Ricordiamo poi che ad oggi sono presenti in Italia corsi universitari a distanza, che permettono anche ai lavoratori a tempo pieno di seguire le lezioni “in differita”.

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