2016: le tecnologie “morte” nel corso dell’ultimo anno

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Quello appena trascorso, a detta di alcuni, è stato un anno davvero disastroso. Il 2016 sta simpatico davvero a ben poche persone e passerà sicuramente alla storia per le sue tantissime “morti celebri”. Ma a morire, nel corso di quest’ultimo anno, non sono stati solo attori e cantanti famosi.

A “spegnersi” sono state anche alcune tecnologie – almeno cinque – il cui utilizzo sembrava davvero destinato a non tramontare mai. Eppure eccoci qui a parlarne come in una sorta di necrologio, con la lista dei “flop” del 2016.

A stilare questo triste elenco ci ha pensato il Technology Review, la rivista del MIT specializzata in hi-Tech, elettronica e innovazione. Andiamo quindi a scoprire le tecnologie che ci hanno abbandonato e di cui, con tutta probabilità, non sentiremo più parlare per molto, molto tempo.

La prima dipartita citata dagli esperti del MIT è quella di VINE, l’applicazione di Twitter che consentiva agli utenti del social che cinguetta di postare video di massimo sei secondi.

Il servizio ha avuto il picco nel 2014, segnalano i redattori del Technology Review. Ma poi competitor come Instagram e Snapchat hanno portato via buona parte degli utilizzatori, comprese molte star.

Il servizio, senza il traino spesso fondamentale del mondo dei vip, è stato così ufficialmente interrotto lo scorso ottobre, lasciando orfani davvero pochissimi utilizzatori fedeli in tutto il mondo.

Passando dal software all’hardware, il 2016 ha significato la fine anche per Pebble, lo smartwatch che nel 2013 aveva raccolto 10 milioni di fundraising per lo sviluppo. In questo caso il flop per praticamente tutto il settore, unito all’ingresso di concorrenti fortissimi, ne ha decretato la fine, annunciata lo scorso dicembre.

Sono invece due i progetti falliti in casa Google: il ProjectAra, che doveva portare alla creazione dei primi smartphone modulari ma che è stato ufficialmente abbandonato a settembre, e Fiber, il servizio di connessione in fibra ottica iniziato in alcune città Usa.

Ma tra le varie tecnologie a cui bisogna dire addio secondo gli esperti del MIT, quella che ha fatto più parlare di sé – spesso con toni molto scherzosi – è sicuramente il jack delle cuffie, a cui Apple, per quanto riguarda i suoi iPhone, ha rinunciato negli ultimi modelli con una mossa che anche Samsung dovrebbe imitare a breve. In questo caso però bisognerà aspettare qualche anno prima dell’addio definitivo.

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